Appalti pubblici, firmato il primo atto pubblico informatico a Bergamo.

Il Notariato mette in pratica, per quanto di sua competenza, l'Agenda digitale voluta dal Governo con il D.L. n. 179/2012, convertito dalla L. n. 221 del 17 dicembre 2012, facendosi trovare pronto per la stipula dei contratti pubblici di appalto di lavori, servizi e forniture, che, a partire dal primo gennaio di quest'anno, possono essere redatti dai notai solo con atto pubblico notarile informatico.

Martedì 19 marzo 2013 è stato stipulato il primo atto pubblico informatico, subito messo "al sicuro" nel sistema di conservazione a norma del Notariato. Il primo atto nella Provincia di Bergamo, è stato stipulato in città, tra il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca ed una società che si è aggiudicata l'appalto per la realizzazione di un canale di sfioramento.

Secondo le nuove norme che sanciscono dunque il tramonto della carta per questa rilevante categoria di contratti della Pubblica Amministrazione, il notaio, per la conservazione degli atti notarili informatici, si avvale di una struttura tecnologica - messa a punto dalla società informatica del Notariato, Notartel, con il coordinamento della Commissione Informatica del Consiglio Nazionale del Notariato - idonea a custodire ma anche a preservare la validità giuridica nel tempo del documento informatico, senza nessun aggravio di costi a carico del cliente.

Struttura tecnologica e suo funzionamento: Il nuovo sistema di conservazione è operativo per accogliere gli atti notarili e i relativi allegati, formati sin dall’origine su supporto informatico nei formati abitualmente utilizzati dalla Pubblica Amministrazione e firmati digitalmente. Ogni notaio ha a disposizione uno spazio dove memorizzare i propri originali. Il notaio opera esclusivamente all’interno del suo spazio e invia al sistema di conservazione un insieme di documenti (“plico”) costituenti un originale notarile informatico, che potrà in qualunque momento essere visualizzato dal notaio stesso, il quale ne potrà estrarre copia. Il sistema verifica che i documenti presenti nel plico siano conformi ai formati previsti ed appone ai file le evidenze informatiche secondo quanto disposto dalla normativa vigente in materia di conservazione di documenti digitali.

Leggi il pezzo uscito su L'Eco di Bergamo del 20.03.2013, clicca qui.